In Val di Fassa nei prossimi giorni il tempo si presenterà variabile, freddo e a tratti perturbato.
Una depressione attira aria fredda verso il Mediterraneo e quest’ultima va “in contrasto” con l’aria mite in risalita dai settori meridionali. I modelli nelle loro emissioni non riescono ad essere molto precisi perché questa depressione da contrasto complica di molto la situazione visto che non è ben chiara la sua posizione.
I principali modelli (GFS ed ECMWF) sono nuovamente discordanti come già successo per la previsione del 1 febbraio. Sostanzialmente entrambi i modelli segnalato la possibilità di nuove precipitazioni nevose in Val di Fassa, in particolare mercoledì come confermano anche Meteo Trentino e Arpav.
GFS è abbastanza “isolato” rispetto agli altri modelli per gli accumuli pluviometrici prevedendo entro venerdì 9 circa 50mm. ECMWF, invece, segnala circa 10mm e alcuni LAM (Local Model Area) sono d’accordo con il prestigioso modello europeo mentre altri sono nel mezzo tra ECMWF e GFS.
Viene confermata dagli elaborati la prosecuzione di questo periodo freddo con temperature in media o leggermente inferiori.
Al termine di questa settimana, quindi intorno a sabato 10, i modelli individuano una progressiva e probabile temporanea espansione verso Ovest di un cuneo di alta pressione o comunque ci sarà un periodo variabile ma secco.
Un’ultima cosa rimane da segnalare: un potente stratwarming (forte riscaldamento in stratosfera) sulla verticale del Polo Nord, cioè la sede del Vortice Polare.
Questo riscaldamento comincerà intorno al 10 febbraio e comporterà uno split del Vortice Polare in più lobi a livello stratosferico. Solo dopo la metà di febbraio i modelli potranno valutare un’eventuale ripercussione del warming in troposfera, ma questa cosa non è per nulla da dare per scontata.
Si ricorda che sul Fassa Forum in una sezione dedicata alla meteorologia alcuni appassionati preparati di confrontano sulle varie emissioni dei modelli matematici.
Nella foto il Sassolungo ieri, 6 febbraio 2018 al tramonto.