Si fa un gran parlare di temperature in questi giorni di caldo e spesso si vedono certi valori che a dir poco sono esagerati. Ma come mai le temperature possono variare così tanto tra dato ufficiale, quello che ci misura il nostro termometro appoggiato sul muro di casa o addirrittura dall’automobile?
La temperatura misurata dalle stazioni meteo offre un’informazione fondamentale per identificare le condizioni fisiche atmosferiche locali ed è effettuata relativamente ad alcuni parametri variabili da luogo a luogo. La sua misurazione, infatti, non può essere considerata costante in ogni punto perché influenzata da fattori estremamente variabili quali: umidità, ventilazione, raffiche, direzione, piogge e pressione. A loro volta, ognuno di questi parametri viene influenzato dalla latitudine del luogo, dall’eventuale presenza di costruzioni edilizie e dalla densità ed attività della popolazione.
Il clima non può infatti essere considerato attendibile quando misurato nelle città in quanto fortemente influenzato dal calore emesso dagli impianti di riscaldamento di case ed edifici così come dalle automobili, andando ad intaccare i grandi sistemi atmosferici di circolazione e determinando un aumento delle temperatura anche a distanza di chilometri dal centro urbano. Attraverso misurazioni localizzate si è registrato che il rialzo termico delle grandi città si aggira intorno ad 1°C (ed anche oltre), andando a modificare le temperature estive, nettamente più calde ed afose, nonché quelle invernali che tendono ad essere più miti.
Questo effetto, definito “isola di calore“, è il motivo per cui le temperature percepite e calcolate dalle stazioni meteo sono soggette ad una variazione a volte anche notevole che richiede necessariamente una correzione tra le aree urbane e quelle rurali. La corretta misurazione della temperatura dovrebbe essere infatti calcolata da stazioni meteo posizionate omogeneamente ed in distretti strategici, ovvero in zone non soggette al condizionamento termico urbano (e non parliamo solo di grandi città, ma anche di piccoli paesi).
Perché il rilevamento climatico sia reale, la stazione meteo dovrebbe essere localizzata in una zona adeguatamente distante dal più vicino centro urbano di modo da non subire la cosiddetta isola di calore, non venendo così influenzata dalla presenza di ostacoli fisici che possano alterarne le rilevazione.
Ottenere un modello di stazione meteo completamente privo di potenziali errori di rilevazione climatica non è praticamente possibile, però si può ottenere una misurazione quanto meno minimamente influenzata attraverso alcuni accorgimenti volti a minimizzare le variabili che interferiscono direttamente o indirettamente con la temperatura. Oltre a dover essere posizionata ad 1,5/1,8 metri di altezza dal terreno in un luogo in cui non vi siano ostacoli fisici, una stazione meteorologica ufficiale deve seguire precise norme di posizionamento dei sensori.
I sensori di temperatura ed umidità devono essere installati ad una altezza di 180-200 centimetri dal terreno ed inseriti all’interno di uno schermo solare protettivo, ventilato o passivo, al fine di rilevare la reale temperatura dell’aria senza risentire del riscaldamento diretto prodotto dai raggi solari. Infine, la stazione meteo deve ergersi su un manto erboso verde, sia naturale che sintetico, per ridurre l’influenza delle radiazioni solari sulla stazione meteorologica stessa. Anche gli ostacoli circostanti la stazione meteo o i sensori possono influenzare la temperatura rilevata perché diventano un impedimento fisico alla circolazione dell’aria naturale. Per impedire l’assorbimento dei raggi solari ed un surriscaldamento fittizio le stazioni meteo vengono solitamente verniciate di bianco, ma anche questo accorgimento non permette di isolarle completamente, motivo per cui la ventilazione e l’assenza di ostacoli circostanti diventa un punto cruciale. Solitamente i sensori sono dotati di ventole passive che inducono un raffreddamento indiretto riducendo ulteriormente il rischio di errore nella valutazione della temperatura.
Le migliori centraline meteorologiche sono quelle prodotte appositamente per adattarsi alle varie situazioni ambientali fornendo dati il più possibile corretti anche in condizioni di attività industriali, agricole o rurali grazie ad uno schermo solare in grado di far fluire regolarmente l’aria all’interno del sensore e proteggerlo contemporaneamente dall’azione dei raggi solari.
L’accuratezza dei dati forniti deve comunque sempre considerare un’oscillazione di circa mezzo grado.
La rilevazione diurna è quella decisamente più soggetta a sovrastime perché tutti i parametri di rilevazione, malgrado le accortezze e la riduzione della loro incidenza, sono inevitabilmente influenzati dall’insolazione, sia direttamente che indirettamente. La rilevazione notturna, invece, risulta esente da tutti questi fattori ed è considerata, per questo motivo, più attendibile.
Decisamente inattendibile è invece la temperatura rilevata da un sensore posto in un centro urbano, su un edificio circondato da asfalto, in piena estate e senza la possibilità di ventilazione forzata o peggio ancora i termometri delle automobili.
La misurazione della temperatura climatica può quindi ritenersi veritiera solo quando la stazione meteo rispetta precise norme di posizionamento convenzionali con una strumentazione adeguata. Ecco spiegati le grosse differenze di diversi gradi tra una misurazione e l’altra, sempre che il giornalista di turno non voglia aggiungere qualche grado di suo per rendere la notizia più sensazionalisitica. Per non parlare di chi indica le temperture percepite (calcolate tra temperature vere e tasso d’umidità) …