Ad inizio luglio abbiamo avuto una brusca frenata dell’ondata di caldo e come spesso succede in questi casi l’ingresso di aria più fredda ed instabile ha provocato forti temporali con grandinate e raffiche di vento. Sono stati due gli episodi significativi: il 3 luglio (di cui vi avevamo già accennato) ed il 6 luglio, entrambi con delle conseguenze, anche se per fortuna non serie.
Il 3 luglio un violento nubifragio nella zona di Vigo di Fassa, Pozza di Fassa e la Val San Nicolò. In Val San Nicolò si è registrata purtroppo anche una vittima, causato dall’ingrossamento del Rio San Nicolò che ha appunto travolto una persona mentre lo stava attraversando a piedi. Il rovescio è stato accompagnato anche da grandinate ed il tutto è durato diverse ore. Il totale di accumulo in quella giornata a Vigo di Fassa è stata di 65 mm.
Il secondo episodio ha colpito nuovamente in modo particolare Vigo e Pozza di Fassa, ma anche altre zone della regione (come la Val d’Ega ed Egna) dove il rovescio, questa volta più breve, è stato accompagnato da raffiche di vento molto forte (84 km/h registrati nella nostra stazione meteo di Vigo di Fassa), che hanno causato altri schianti di alberi, qui a Vigo di Fassa, ma anche in altre zone come per esempio nuovamente la Val San Nicolò che era rimasta nuovamente bloccata per una giornata intera, prima che venissero liberare le vie di accesso dai VVF. Da segnalare che subito dopo il passaggio del nubifragio sono apparse nei cieli della Val di Fassa le nubi “Mammatus“, fenomeno raro, mai così appariscente in valle. Si vede nella foto di copertina (altre immagini sono caricate sul profilo della nostra pagina Facebook).
Sempre più frequenti quindi fenomeni estremi ed ormai si registrano, non solo ogni anno, ma più volte all’anno. Segni, anche questi, di un cambiamento climatico in atto.