La Cometa del Secolo
La vedremo anche di giorno oppure esploderà prima?
Oggi voglio parlarvi della cometa ISON, anche se si tratta di un argomento più astronomico che meteorologico. Spesso le due scienze si intrecciano, ma ve ne parlo anche per la mia grande passione verso l’astronomia e certamente non potevo quindi farmi sfuggire l’evento astronomico dell’anno, probabilmente anche del secolo. Infatti c’è un gran parlare attorno a questa cometa, proprio perché si è calcolato che la cometa passerà molto vicino al Sole e poi alla Terra e che per questo sarà molto luminosa a tal punto da superare la luminosità della Luna e quindi sarà visibile anche in pieno giorno. Altra coincidenza che suscita interesse popolare è la data del sua massima visibilità, ovvero il 26 dicembre 2013. Ci sono però alcuni “ma” ed alcuni “se”, del tipo che la cometa potrebbe esplodere nel momento in cui si avvicinerà al Sole oppure che non sarà così visibile come prospettato, ma andiamo con ordine.
Conosciamo ISON
La ISON (conosciuta anche con la sigla C/2012 S1) è una cometa che conosciamo da poco: è stata scoperta il 21 settembre 2012 dal bielorusso Vitali Nevski e dal russo Artyom Novichonok, le previsioni iniziali sulla sua luminosità durante l’avvicinamento al Sole hanno alimentato il mito della “cometa del secolo”. Però già nei primi mesi del 2013 la luminosità della cometa non è cresciuta come ipotizzato inizialmente ma anzi per lungo tempo è rimasta invariata, dopo la congiunzione con il Sole avvenuta in estate (che di fatto ha impedito di osservare la cometa poiché prospetticamente si trovava davanti al Sole) da metà Agosto si è tornati ad osservarla e nelle ultime settimane si è assistito ad un parziale recupero di luminosità ma è comunque di almeno 2 magnitudini più debole di quanto si ci aspettava. Quello che succederà lo scopriremo nelle prossime settimane. Infatti le comete sono imprevedibili (un po’ come le perturbazioni in meteorologia se proprio vogliamo trovare un paragone inerente).
Quando e dove cercare la cometa ISON
La mattina del 18 Novembre non troppo alta sull’orizzonte si troverà accanto alla stella Spica della vergine, il 22 Novembre si troverà accanto a Mercurio ed il 23 formerà un “triangolo” con Mercurio e Saturno, purtroppo sarà davvero bassa sull’orizzonte e già immersa nella luce dell’alba per poterci regalare uno spettacolo davvero godibile.
Fine Novembre – l’incontro con il Sole.
La ISON è una cometa “sungrazer”, una tipologia di comete la cui orbita si avvicina moltissimo al Sole. Il 28 Novembre infatti la ISON si troverà al perielio, ovvero al punto della sua orbita più vicino al Sole. Il ghiaccio e gli elementi volatili della cometa reagiranno al calore del sole e potrebbe svilupparsi una lunga coda speriamo abbastanza luminosa e persistente da rendere la cometa visibile ad occhio nudo nei giorni seguenti. Ovviamente la ISON, il cui nucleo sembra essere molto piccolo (c’è molta incertezza, tra i 200 metri ed i 2 km) potrebbe anche non passare indenne a questo incontro, e lo spettacolo finirebbe ancora prima di cominciare.
Inizio Dicembre – nella luce del crepuscolo
La cometa si troverà davvero vicina al Sole che seguirà da buona distanza ma nel cielo serale un’inclinazione molto sfavorevole la manterrà vicina all’orizzonte facendola tramontare ancora in un cielo rischiarato dal crepuscolo, le cose andranno meglio ad EST nel cielo del mattino, dove sarà più alta nel cielo poco prima dell’alba.
Metà Dicembre – finalmente in un cielo buio!
Da metà dicembre in poi si troverà sempre più lontana dal Sole e finalmente potremo osservarla in un cielo buio! Sarà visibile molto bene al mattino, prima dell’alba, e con maggiore difficoltà nel cielo serale, molto prossima all’orizzonte. Purtroppo giorno dopo giorno la sua luminosità sarà sempre più bassa.
E se ISON esplode? Le preoccupazioni della NASA
La Nasa è in allarme e la causa sono possibili detriti che potrebbero colpire la Terra se la ISON avvicinandosi al calore del sole al suo perielio (il 28 novembre) esplode. I detriti potrebbero dare origine a piccolissime comete e asteroidi che potrebbero essere fonte di pericoli anche notevoli. Al momento sono individuabili dagli scienziati gli oggetti che misurano più di un chilometro. Una pioggia di pietre viaggianti di dimensioni notevoli, ma sotto il chilometro di diametro, potrebbe attraversare la nostra atmosfera incendiandosi e creando dei piccoli bolidi che potrebbero schiantarsi non si sa bene dove sul nostro pianeta. Per fronteggiare questa emergenza è stato costituito un coordinamento internazionale chiamato “International Asteroid Warning Network” dove tutti i Paesi potranno attingere e scambiarsi informazioni. È stato inoltre formato un poll di scienziati impegnati ad individuare gli asteroidi e trovare qualche rimedio. Ovvero intervenire sulla loro rotta. E’ comunque l’ipotesi più estrema, per ora ancora non scartata e speriamo tutti che non avverrà mai.
Attraverseremo anche la sua coda
Quando la sonda spaziale Swift della NASA l’ha osservata nel mese di Gennaio 2013, la cometa ISON era ancora nelle vicinanze di Giove, ma era già molto attiva. Gli astronomi calcolarono che il calore del Sole, nonostante la grande distanza, stava facendo sublimare ogni minuto oltre 112.000 libbre di polvere dal suo nucleo. Polvere che secondo una nuova scoperta potrebbe essere diretta verso la nostra atmosfera. L’esperto ricercatore Paul Wiegert della University of Western Ontario, ha utilizzato un computer per modellare la traiettoria della polvere espulsa dalla cometa ISON, e le sue scoperte suggeriscono che un’insolita pioggia di “meteore” potrebbe piombare nella nostra atmosfera nel mese di Gennaio 2014. La particolare pioggia potrebbe avere alcune caratteristiche interessanti e non deve incutere timore alla popolazione. Secondo i modelli del ricercatore, il flusso di detriti è popolato da minuscoli granelli di polvere non più grandi di pochi micron di larghezza, spinto verso la Terra dalla pressione della radiazione solare. Essi colpiranno alla velocità di 200.000 Km/h. Poiché le particelle avranno dimensioni così piccole, l’atmosfera superiore della Terra le rallenterà fino a fermarle. Invece di bruciare in un lampo di luce come avviene per i corpi più grandi, esse si ammucchieranno nell’atmosfera inferiore. La pioggia sarà quindi praticamente invisibile e molto lenta, tanto da richiedere mesi o anni prima di stabilirsi negli strati più esterni della nostra atmosfera. In questo lasso di tempo, le minuscole particelle potrebbero creare le bellissime nubi nottilucenti, ossia un fenomeno atmosferico ancora poco noto, visibile dopo il tramonto. Si tratta di nubi dal bagliore blu elettrico collocate nella mesosfera, ad oltre 80 chilometri sopra i poli della Terra. Wiegert osserva un’altra curiosità: “La pioggia delle particelle sta per colpire il nostro pianeta da due direzioni contemporaneamente.” Quando la Terra attraverserà il torrente di detriti, questi arriveranno da due direzioni contrapposte. Uno sciame di polveri seguirà la cometa nel suo passaggio radente con il Sole, mentre l’altro si muoverà in direzione opposta, spinto lontano dalla nostra stella dalla pressione della radiazione solare. Saranno quindi ai lati opposti della Terra e simultanei. “Un evento senza precedenti!”, esclama il ricercatore. I frammenti non rappresenteranno un pericolo nemmeno per i veicoli orbitanti intorno alla Terra. “Queste particelle – spiega Bill Cooke, scienziato del Meteoroid Environment Office della NASA – sono troppo piccole per penetrare le pareti dei nostri satelliti e non hanno alcuna possibilità di mettere in pericolo gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale”. “Tuttavia – aggiunge – gli operatori saranno informati intorno al 12 Gennaio per evidenziare eventuali anomalie”. Insomma, la cometa ISON non porterà soltanto con sè la sua estrema bellezza, ma anche una buona dose di sorprese.
Su internet troviamo tantissime informazioni sulla Cometa ISON. Ecco qualche sito consigliato:
- Astroperinaldo (fonte dei dati contenuti in questo documento)
- Solarsystemscope (simulazione del movimento della cometa)
- Waiting for ISON (un sito ricco di informazioni su ISON in inglese)
- Realtime Image Gallery (tutte le immagini in tempo reale della cometa e non solo)
- Alcuni account Twitter che seguono la cometa minuto per minuto: @ISONUpdates oppure
@CometISONnews
Sicuramente ne parleremo ancora, questo è solo l’inizio.
P.S. tutte le info sono in fase di aggiornamento e verifica presso le fonti ufficiali, chi volesse contribuire ed aggiungere altro è invitato a farlo
Aggiornamenti 25/11/2013
Il suo avvicinamento al perielio si avvicina e come detto in precedenza ciò succederà il 28 Novembre, ovvero tra tre giorni. In questa data la cometa passerà a meno di due milioni di Km dalla superficie della stella, con temperature e forza di gravità che costituiscono fattori estremi per la sua sopravvivenza.
Cosa potrà succedere? Ecco tre scenari possibili:
1) La cometa si disintegrerà ben prima del perielio
E’ uno scenario che al momento possiamo escludere, dato che a 3 giorni dallo stesso, sicuramente non rientriamo nel range temporale indicato dalla definizione ben prima. Tuttavia la preoccupazione c’era, e rimane per questi giorni che precedono questo momento.
2) La Cometa si disintegrerà vicina al perielio
Attualmente, questa è la preoccupazione maggiore. C’è il rischio che le estreme temperature di questo passaggio ravvicinato (circa 3000 gradi centigradi) possano letteralmente vaporizzare il nucleo cometario del quale non sappiamo con precisione le dimensioni e la massa, in modo da poter escludere o meno questa ipotesi. Inoltre, ci saranno le intense forze gravitazionali della stella a poter essere la causa della distruzione del nucleo della cometa.
In rapporto a queste informazioni però, potremmo avere ancora qualche speranza, se e solo se la disgregazione avvenisse qualche giorno dopo il perielio. In quel caso tutte le polveri risultati dalla distruzione del nucleo non verrebbero totalmente vaporizzate dall’intenso calore, ma andrebbero a formare una coda che potrebbe assumere connotati sicuramente belli alla vista, come nel caso della Cometa Comet C/2011 W3 Lovejoy, che deliziò gli osservatori dell’emisfero australe nel 2011.
3) La cometa sopravviverà al perielio
Questo è sicuramente lo scenario che tutti si augurano, dato che potenzialmente, potrebbe farci vedere uno spettacolo davvero stupendo. Sicuramente la memoria torna alla Cometa C/2006 P1 McNaught, che nel 2007 ‘riempì’ (letteralmente) i cieli meridionali del pianeta.
Ovviamente non sappiamo se il fenomeno si ripeterà esattamente allo stesso modo (con ogni probabilità, no, dato che ogni evento cometario è unico nel suo genere!) ma sicuramente questo fa salire le speranze! Attenzione però, si parla sempre di possibilità e non di certezze! Questo è sempre meglio tenerlo a mente, quando si trattano fenomeni del genere.
Lo scenario migliore in assoluto, giusto per fantasticare un po’ con le previsioni possibili, sarebbe il caso in cui il nucleo della Cometa si rompesse in poche parti, ma tutte di grandi dimensioni. Questo darebbe modo di studiare da vicinissimo la composizione del nucleo stesso da parte degli scienziati, e anche alle persone comuni di osservare uno dei fenomeni più belli che possiamo apprezzare dal nostro pianeta.
Non ci resta che seguire il Cometcasting 🙂
Fonte articolo: http://astronomiapraticapertutti.blogspot.it/
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Purtroppo Ison non c’è l’ha fatta ed è stata distrutta dal calore del Sole al suo perielio. Consoliamoci con la Lovejoy!