Tracciamo una linea di tendenza per la seconda parte del mese di marzo, ricordando come sempre che questo tipo di analisi si basa sulle uscite modellistiche a medio/lunga scadenza (oltre 5/7 giorni di distanza) e quindi suscettibile di variazioni e estrema incertezza.
Il proseguo della settimana in corso vedrà poche variazioni sul tema… anticiclone ben saldo sull’Italia e assenza di precipitazioni sulle Alpi/Dolomiti. Nel weekend la coda di un fronte oltralpe potrebbe provocare un aumento della nuvolosità anche sulle nostre montagne, ma senza fenomeni se non locali deboli sconfinamenti all’estremo confine nord dell’Alto Adige.
Ecco che però con l’avvento dell’ultima decade del mese il flusso perturbato atlantico potrebbe essere più organizzato e basso di latitudine andando progressivamente ad interessare il nord Italia con nevicate che toccherebbero le quote dai 1800/2000m in su. Come anticipato nell’articolo “osservazioni” è di vitale importanza l’arrivo di pioggia e neve sui monti in vista della stagione calda.
Diamo al momento al 60% la probabilità che questo cambiamento avvenga. Gli spaghetti del modello americano gfs fanno vedere dal 20/21 del mese un progressivo movimento sul fronte precipitazioni e un calo graduale delle isoterme alla quota indicativa di 850hPa (1400m circa).
La visione del modello europeo ecmwf (anglo-italiano dal momento che nei prossimi anni ci sarà il passaggio del calcolatore da Reading a Bologna) mostra una saccatura ancor più strutturata e incisiva.
Non ci resta che attendere sviluppi.