Intervista al Meteorologo Flavio Galbiati sul Global Warming
Ci siamo lasciati tre mesi fa con un rapporto sul Global Warming alquanto preoccupante descritto in un articolo sul nostro blog dall’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO). Abbiamo appena passato una primavera piovosa e fredda, quindi ci viene spontaneo chiedere, se il Global Warming si è arrestato o se è cambiato qualcosa. In realtà non è così. Infatti in primis il clima va analizzato a livello globale e non localmente. Inoltre il maltempo estremo avuto in Europa in qualche modo può considerarsi un effetto del Global Warming, che stando ai numeri degli ultimi mesi, come quello di maggio, confermano un’avanzata alquanto preoccupante.
Per saperne di più abbiamo chiesto ad un esperto di meteorologia, il Meteorologo Flavio Galbiati del Centro Epson Meteo di Milano e grande amico di Dolomiti Meteo. Gli abbiamo fatto alcune domande sul Global Warming:
Come viene monitorato il clima a livello globale?
L’andamento della temperatura globale è monitorato da pochi centri al mondo, che raccolgono, analizzano ed elaborano le misurazioni provenienti da ogni parte del pianeta. Questi centri, tra cui la NASA e la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), pubblicano dei report periodici (mensili e annuali) che sono una vera e propria miniera di informazioni sull’andamento climatico. Qui si trovano quelli della NOAA.
Quindi cosa sta succedendo?
I dati ci descrivono un rapido e costante incremento della temperatura. Il 2015 è stato infatti l’anno più caldo, a livello globale, di tutta la serie storica che risale al 1880, superando il 2014, che deteneva questo record. I dieci anni più caldi della serie inoltre sono tutti successivi al 2000, tranne il 1998. E il 2016 ha tutte le carte in regola per stabilire un nuovo record di temperatura, visto che finora tutti i mesi di quest’anno hanno battuto il rispettivo record di mese più caldo dal 1880. Questa sequenza di nuovi record si registra ormai da ben 13 mesi consecutivi, compreso lo scorso mese di maggio. Dall’inizio del 2016 inoltre si sta registrando anche un preoccupante incremento dell’anomalia di temperatura, cioè dello scostamento tra la temperatura misurata e quella media del XX° secolo.
Ma maggio non è sembrato particolarmente caldo?
Naturalmente il riscaldamento, sebbene diffuso su tutti i continenti e gli oceani, non è omogeneo: in particolare nelle mappe si evidenzia spesso un notevole incremento termico alle alte latitudini, con gravi conseguenze sui ghiacci artici, la cui estensione si sta riducendo drasticamente. Dall’inizio delle misure satellitari nel 1979 la superficie della calotta polare si è ridotta di quasi 3 milioni di chilometri quadrati (circa 10 volte la superficie dell’Italia!). E nello scorso mese ha toccato il valore più basso mai registrato per il mese di maggio.
Accipicchia! E quali sono le conseguenza di tale riscaldamento?
Quali siano gli effetti di questi sconvolgimenti climatici è argomento di studio. Ma alcune ricerche hanno messo in evidenza la maggior frequenza di ondate di caldo intenso e di periodi di grave siccità in varie parti del globo, tra cui il sudest asiatico, l’India (con il record di 51 °C registrati a maggio) e la California (alle prese da anni con un’eccezionale siccità). Anche l’area mediterranea risente delle conseguenze del Global Warming: la siccità che ha colpito i Paesi del Mediterraneo orientale tra il 1998 e il 2012 è stata classificata dagli studiosi delle NASA come la più intensa degli ultimi 9 secoli! La maggiore quantità di energia disponibile in atmosfera è anche responsabile di un aumento della frequenza degli eventi meteo estremi. Una massa d’aria più calda infatti può contenere più vapore acqueo, il carburante che alimenta lo sviluppo delle nubi temporalesche. E in questo periodo di temperature record, non a caso, si stanno registrando in mezza Europa (e non solo) violenti episodi temporaleschi, accompagnati spesso da numerosissimi fulmini, da grandinate e talvolta da tornado.
Ringraziamo Flavio per le sue delucidazioni. Vi consigliamo di seguire la sua pagina su Facebook dove viene illustrato l’andamento del Global Warming mese per mese e non solo, spesso vi sono analisi, video ed osservazioni sul clima e sul meteo molto interessanti.