Analizziamo le ipotesi su quello che sarà il tempo in Val di Fassa e sulle Dolomiti nella prima parte del mese di aprile. Ricordiamo sempre ai lettori che analisi a lungo termine di questo tipo perdono via via in affidabilità superando i 5/7 giorni e quindi vanno considerate come tendenze, dedotte dalle varie uscite dei modelli matematici a disposizione, e non con intento previsionale.
Cominciamo dalla giornata di domani (martedì 4 aprile). Una piccola goccia fredda proveniente dall’Europa nord orientale si addosserà alle alpi orientali per poi valicarle. Vista l’aria decisamente calda di questi giorni il contrasto sarà inevitabile, con la formazione di rovesci e temporali sparsi, che dovrebbero svilupparsi specie da metà giornata.
La neve tornerà probabilmente anche sotto i 2000m in concomitanza dei fenomeni più intensi e duraturi e a fine episodio. Trattandosi di instabilità e non di un vero e proprio fonte perturbato, i bollettini locali forniscono un’ampia forchetta per quanto riguarda gli accumuli piovosi (così come per i quantitativi di neve in quota). Da un minimo di 5/10mm fino a 30/35mm nei casi più elevati.
Passata questa fase dinamica, il tempo tornerà sui binari dell’ultimo mese con alta pressione e rialzo termico progressivo almeno fino alla giornata di domenica.
La settimana che ci condurrà alla Pasqua potrebbe invece vedere un abbassamento e una maggiore invadenza del flusso perturbato atlantico, con fenomeni e precipitazioni più diffuse e neve a quote primaverili.
Ma ne riparleremo.
L’immagine di oggi pomeriggio mostra l’inizio dell’infiltrazione di aria fredda che ha generato i primi temporali in Val di Fassa, un paio proprio oggi pomeriggio e che sono stati preceduti da spettacolari arcobaleni in tutta la valle. Alla fine del passaggio un velo bianco è rimasto oltre 2.000 m (è stato un assaggio di quello che succederà domani).