Il mese di gennaio era iniziato abbastanza bene, visto che le prime nevicate erano arrivate proprio il 2-3 gennaio, anche se alla fine non si trattava di apporti eccezionali. In una seconda fase ci sono state altre nevicate tra il 10 ed 11 gennaio, ma anche in questo caso la quota neve si era abbassata soltanto verso la fine dell’evento ed apporti di 20 cm di neve si sono avuti soltanto oltre 1.900 m di quota, mentre in fondovalle solo qualche cm. Da segnalare un fenomeno raro e curioso: proprio durante l’ultima fase perturbata, l’ingresso di aria fredda a fine episodio, in contrasto con l’aria calda presente, aveva scatenato un vero e proprio temporale nevoso con tanto di fulmini e tuoni e grandine mista a neve (graupel); fenomeno raro, soprattutto a gennaio. In seguito abbiamo avuto una settimana piuttosto fredda con una minima di -14,2°C, la più bassa di questo inverno fin’ora. E’ stato però freddo per poco: meno di una settimana poi un nuovo picco positivo, cosi nel giro di 7 giorni siamo passati da una minima di -14,2°C ad una massima di +13,1°C. Infine un ulteriore picco positivo proprio ieri con +13,9°C. Nel complesso gennaio è stato meno freddo della media, anzi decisamente caldo rispetto al solito e con poche precipitazioni nel suo complesso, ma per ora le uniche di tutto l’inverno (ultima nevicata del 11 gennaio appunto). Adesso cosa succederà? Lo vediamo tra poco nella tendenza. Nella foto si vede come si presentava la Val di Fassa il giorno 12 gennaio dopo l’ultima nevicata.