Quest’ultimo periodo sarà ricordato negli annali storici delle nevicate record in Val di Fassa visto che dal 26 gennaio non ha quasi mai smesso di nevicare fino ad oggi, mentre sta nuovamente nevicando intensamente, anche in fondovalle. Come già detto nella precedente osservazione ci sono state diverse nevicate, anche copiose fino in fondovalle, seguito da un periodo caldo con pioggia in fondovalle e nuovamente neve in seguito. Gli accumuli in fondovalle sono ovunque attorno al metro con punte di 2 m verso la zona di Penia di Canazei, mentre in quota si sfiorano ormai 4 metri di neve al suolo. Molti rifugi e baite hanno talmente tanta neve sul tetto che è stato necessario lo sgombro per non rischiare crolli che si sono registrati già su strutture vecchie ed abbandonate. Anche i passi dolomitici ne hanno risentito restando quasi sempre tutti chiusi, mentre alcuni sono stati aperti da poco, altri come il Fedaia ed il Rolle restano ancora chiusi. Il pericolo valanghe è molto elevato, non soltanto per l’abbondante accumulo, ma soprattutto per le condizioni del terreno che non risulta ghiacciato quindi con scarsissima presa e di facile cedimento. Sulle valanghe torneremo a parlare nei prossimi giorni con uno speciale. Attualmente, come accennato, sta nuovamente nevicando abbondantemente fino a quote molto basse (giungono notizie di neve che arriva anche a Trento città). La perturbazione atlantica dovrebbe insistere per tutta la notte e fino a domani mattina. Nella foto la neve al Passo San Pellegrino di domenica 2 febbraio.