Puntuali, come quasi ogni anno, tornano “I tre uomini di ghiaccio” o “Santi di ghiaccio” o “Die drei Eismänner” in tedesco ed ancora “I tre Omegn de giacia” in ladino ed essi fanno riferimento, nella tradizione popolare, ad un’anomalia del clima, in particolare ad un brusco abbassamento delle temperature (prima dell’arrivo “definitivo” della bella stagione) che – secondo le antiche osservazioni dei contadini (ma anche secondo gli studi scientifici) – si dovrebbe verificare annualmente nell’Europa centro-settentrionale nelle date del 12, 13 e il 14 maggio, giorni dedicati rispettivamente a San Pancrazio, San Servazio e San Bonifacio di Tarso.
Il fenomeno, come molti altri fenomeni meteorologici citati nella cultura popolare, pare avesse tuttavia una sua validità soprattutto prima della riforma gregoriana (1582) del calendario, riforma che ha spostato in avanti le date del calendario giuliano.
Nonostante ciò, il fenomeno dei “santi di ghiaccio” è radicato nella cultura di vari Paesi (specie in quei Paesi del Nordeuropa di fede luterana, dove la riforma gregoriana è entrata in vigore solo nel Settecento), dando vita a numerosi proverbi.
Proprio quest’anno, la fine di aprile e la prima decade di maggio è stata caratterizzata da una serie di impulsi perturbati molto freddi che hanno portato a diverse nevicate significative anche fino in fondovalle: ricordiamo lo scorso fine settimana (5-6 maggio 219) 20/30 cm fino in fondovalle e la settimana prima (29 aprile – 1 maggio) altri 30/40 cm con neve che in regione è arrivata fino a 800 m di quota, quasi un record per il periodo. Così la nevicata di oggi, che cade proprio all’inizio dei tre giorni citati, non risulta tanto eccezionale, visto che questa volta la quota neve è rimasta oltre 1500 m, ma tutte le nevicate di maggio dimostrano comunque che non sono eventi rari, anzi ogni anno si vedono nevicate fino in fondovalle ad aprile e come detto prima nei giorni dei tre Eismänner. Quello che invece quest’anno è particolare è la continuità degli eventi nevosi e freddi, mentre mancano per ora le giornate più calde, che solitamente caratterizzano questo periodo.
Nella foto di copertina, il Cima Dodici questa mattina, che mostra molto bene la linea della quota neve.