“The day after Tomorrow” ovvero “L’alba del giorno dopo” era il titolo di un film di fantascienza del filone catastrofico del 2004 diretto dal regista Roland Emmerich, ma ricalca un po’ le nostre sensazioni, ovvero sensazioni che hanno gli abitanti qui tra le Dolomiti della Val di Fassa, in Trentino, ma anche nell’Alto Adige o nel Veneto, in tutta la zona dolomitica in particolare, dopo il passaggio di uno delle perturbazioni più potenti degli ultimi decenni. In alcune delle zone della valle, come per esempio qui a Vigo di Fassa, guardando fuori dalla finestra, non si nota nulla di diverso, nulla che sembra andato distrutto, solo qualche albero caduto qua e la, ma spostandoci di pochi km appare ben chiaro la devastazione. Qui in Val di Fassa gran parte della foresta tra Predazzo e Moena non esiste più, una porzione di alberi consistente è sparita anche a Penia di Canazei, così come in Val San Nicolò e in Val Duron, per poi non parlare della foresta del Carezza che è andata quasi del tutto distrutta. Insomma il vento, ha distrutto grandi porzioni di bosco ed in certe zone si sono registrati valori davvero eccezionali (un po’ meno qui a Vigo di Fassa con la raffica massima di 77 km/h della nostra stazione ed un accumulo di 160 mm nei tre giorni di maltempo). Abbiamo giusto ieri realizzato uno speciale sulla perturbazione sul nostro sito con dati ed analisi di quello che è successo in tutta la zona dolomitica e del nostro paese.
Passata la tempesta il tempo in Val di Fassa è rimasto leggermente perturbato con pioggia debole e giornate piuttosto umide, ma calde, con temperature sopra la media del periodo, anche in assenza di soleggiamento (minime tra +5°C e 6°C da qualche giorno).