In questo articolo di tendenza analizziamo il meteo per la Val di Fassa e le Dolomiti nel periodo natalizio.
Dopo le ingenti nevicate di inizio mese il tempo si è preso una pausa senza particolari scossoni o eventi di rilievo.
Abbiamo trascorso queste ultime giornate con aria mite e temperature sopra lo zero fin su quote prossime ai 3000m: questo perchè un campo anticiclonico a parziale componente sub tropicale sta interessando buona parte d’Italia, lasciando però leggermente scoperto il nord a infiltrazioni umide, che si manifestano senza alcun fenomeno se non nuvolosità bassa e copertura a tratti, che ostacola tra l’altro il calo termico specie nelle ore notturne.
Come da titolo lo scenario sta per cambiare decisamente.
Tra il pomeriggio di Natale e Santo Stefano un impulso freddo proveniente dall’artico impatterà le Alpi andando poi a formare un minimo di pressione sull’Italia centrale.
Ci aspettiamo quindi un corposo raffreddamento anche sulla zona dolomitica, preceduto da qualche debole precipitazione (pre frontale) già nella giornata di oggi con tracce di neve sopra i 1700/2000m. Dalla sera di Natale l’aria fredda entrerà decisa e le residue precipitazioni potrebbero essere nevose anche sotto gli 800 m.
Il tipo di entrata e la configurazione non sono da grandi accumuli sulle Alpi italiane; ci sarà invece ventilazione moderata/forte da nord e cumulati finali la sera di Natale nell’ordine di 5 cm sui 2000m.
Più cospicui i possibili valori attesi per l’inizio della prossima settimana.
La lacuna barica formatasi dopo l’impulso freddo farà da apripista per un corposo affondo nord atlantico
Al momento in cui scriviamo sussistono differenze tra i modelli matematici più rappresentativi.
Nell’uscita 06 del mattino l’americano gfs sposta verso est la saccatura con un minimo sul mar ligure, scarso richiamo sciroccale e sostenute correnti di Libeccio; in tal caso le nevicate sarebbero più deboli o al massimo moderate sulla Val di Fassa e le restanti aree dolomitiche, andando invece ad interessare con i loro massimi le Alpi Giulie.
Da dire che il cuscino freddo sedimentato al suolo nell’entrata del 26 permetterebbe la caduta di precipitazioni solide anche in Val d’Adige
Un po’ diverso il parere dell’europeo ecmwf: l’asse di saccatura più meridiano e a sud ovest attiverebbe correnti di Ostro e solo in seguito di Libeccio: maggiore sarebbe in quel caso l’aria calda pompata verso l’arco alpino e conseguentemente maggiore anche lo stau con amplificazione delle precipitazioni nei settori esposti al flusso meridionale, che arriverebbero a toccare almeno 50/60cm sui 2000m. Temperature che comunque rimarrebbero da neve a tutte le quote.
Più simile all’europeo abbiamo anche il modello tedesco icon e il canadese gem.
I bollettini locali si fidano della visione europea, visto che arpav (dolomiti venete) parla di nevicate anche abbondanti lunedì e lo stesso Meteo Trentino fino a fondovalle.
Attendiamo futuri aggiornamenti che come sempre potrete seguire anche sulla nostra pagina Facebook e in futura sede di Nowcasting
Nella foto un immagine di Moena dopo le nevicate della prima decade di dicembre.
Buon Natale a tutti voi.