L’inverno 2020/2021 verrà ricordato sicuramente come uno dei più nevosi degli ultimi 20/30 anni sulle Alpi italiane e sulle Dolomiti. Numerose sono state le perturbazioni atlantiche, che in montagna unite ad aria abbastanza fredda hanno permesso quasi sempre nevicate abbondanti fin su quote medio/basse.
Un inverno che proprio per la predominanza atlantica non ha mai visto lunghi periodi di freddo estremo e gelo: freddo secco che sicuramente è sinonimo d’inverno vero , ma spesso asciutto per i versanti italiani alpini. In questo caso quindi il giusto compromesso tra atlantico e temperature nelle medie di riferimento ha dato luogo alle copiose nevicate a cui abbiamo assistito dai primi di dicembre.
Questa settimana sta trascorrendo con cieli a tratti nuvolosi e temperature miti (zero termico che ha superato spesso i 2000 m di quota e oggi sfiora i 3000 m); siamo infatti interessati da correnti sud occidentali al limite tra curvatura ciclonica e anticiclonica. Tutto questo a causa di un affondo perturbato molto sbilanciato a sud ovest e che si è approfondito tra Portogallo e Isola Canarie, favorendo la risalita di aria nord africana verso l’Italia.
Entro domenica questa perturbazione evolverà verso est interessando le Alpi occidentali prima e in un secondo momento le Dolomiti e il nord est.
Sono attese le prime deboli precipitazioni nella serata di sabato con quota neve abbastanza alta (proprio a causa dell’aria calda affluita in questi giorni), che si dovrebbe attestare poco sotto i 2000 m nei momenti di precipitazioni più intense.
Da domenica mattina in poi è atteso il passaggio del fronte più attivo: le precipitazioni diverranno moderate e a fine evento la quota delle nevicate tornerà a calare fin sui 1000m.
Anche gli ultimi bollettini di Meteotrentino e Arpav Dolomiti confermano quanto detto: si partirebbe con precipitazioni deboli sabato sera e fiocchi sui 1800 m, poi domenica mattina precipitazioni moderate con 30/40 cm di accumulo sui 2000 m e calo della quota neve in serata fin sui 1200 m (localmente più basso nelle valli più chiuse). Sotto i 1500 m vista la pioggia iniziale gli accumuli sarebbero solamente di pochi cm.
Possibilità di ulteriore instabilità nella mattinata di lunedì con neve debole fino a 1000 m e da valutare un ulteriore impulso perturbato mercoledì 10 febbraio; quest’ultimo sembra però attualmente interessare più le Prealpi e le basse pianure.
Continuate a seguire gli aggiornamenti.