Dopo un lungo periodo mite e con scarsità di precipitazioni che ha caratterizzato anche la quasi totalità del mese di ottobre, nei primissimi giorni di novembre il flusso atlantico ha iniziato ad alzare la voce.
Una prima perturbazione transitata domenica scorsa con 20/30 cm sopra i 2200m e un’ altra più rapida con neve alle stesse quote nella giornata di ieri. Una neve tra l’altro di ottima qualità alle quote medio/alte e glaciali (soffice e densa che può far presa e trasformarsi nel tempo).
Tutti i modelli concordano sull’arrivo di una terza saccatura nord atlantica che si inserirà dalla Francia formando un minimo di pressione sull’alto Tirreno, indicativamente intorno ai 1000hPa. L’aria più fredda e la mancanza di un richiamo mite africano permetteranno in questo caso la discesa della neve su quote molto più basse.
Gli spaghetti ens del modello americano gfs ci indicano un picco precipitativo importante e isoterme prossime alla quota dello zero a 1400m di altezza (sotto nelle prime ore del sabato quando le precipitazioni saranno però in esaurimento).
Le nevicate saranno quindi moderate e a tratti forti. Inizieranno già nella mattinata del 7 novembre per poi perdurare con strascichi fino alle prime ore di sabato 9 novembre. Ad ora si vedono due picchi precipitativi: uno nella prima parte di venerdì seguito da una pausa e una nuova intensa passata nella notte su sabato.
Questo significa che alle quote dei passi dolomitici potrebbero cadere anche 50/70 cm di neve fresca e questa volta, se tutto sarà come da previsione, anche in valle si dovrebbero accumulare alcuni cm.
Probabilmente il limite dei fiocchi si spingerà addirittura sotto i 1000m in alcune vallate chiuse dell’Agordino (come sottolinea arpav); in val di Fassa è plausibile una nevicata di almeno 20 cm sopra i 1400m a calare via via alle quote inferiori.
Nella foto si vede il Sassolungo di questa mattina.